Concorso internazionale ad inviti “Nuova biblioteca nella Manica lunga del complesso di S. Giorgio” - Maura Manzelle architetto

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Concorso internazionale ad inviti “Nuova biblioteca nella Manica lunga del complesso di S. Giorgio”

Schede
Venezia
Tema fondamentale del progetto è l'interpretazione della spazialità della Manica Lunga, costituita da un grande spazio centrale voltato, lungo 128 metri, largo 6 e alto 8 metri, affiancato sui due lati da celle di 4x4 metri in pianta, con un'altezza attuale di 3 metri, nel progetto riportati a 4.
La richiesta di rispettare l'unitarietà dello spazio centrale, pur nella nuova destinazione a biblioteca, può far pensare ad una univoca soluzione, variamente declinabile, che consiste nell'addossare alle pareti laterali dello spazio centrale le librerie in modo da lasciare vuota la zona centrale.
Il progetto sceglie invece una soluzione diversa. Le librerie vengono poste trasversalmente sia allo spazio centrale che alle celle laterali, generando una successione autonoma di elementi: due spazialità compenetrate e contemporaneamente leggibili.
La prima, di grande respiro, è quella della Manica Lunga: una spazialità legata al rinascimento tardo quattrocentesco veneziano, riletta dal restauro di Forlati nel 1952, fatta di bianche superfici, luce cadente dall'alto e diffusa dalle volte in una continuità spaziale circolare; grande tensione dello spazio tra i due fronti brevi, ampiamente finestrati e quindi sorgenti di luce, scandito, oltre che dalle volte, dalle porte, sempre uguali, regolarmente disposte. Solo nell'incrocio con il braccio del convento si genera l'eccezione e l'esplicitazione dell'intersezione spaziale.
La seconda spazialità è quella generata dal sistema delle librerie: elementi autoportanti che si pongono nello spazio centrale e nelle celle come elementi autonomi, sospesi da terra.
La forma di ogni libreria è quella di una "L rovescia". La posizione è determinata dall'asse delle celle, generando una continuità trasversale tra celle e spazio centrale.
La sequenza delle librerie alterna la parte appesa una volta sul lato destro e la successiva sul lato sinistro: questo sottolinea l'antisimmetria della disposizione delle porte delle celle rispetto alle murature di divisione. Lo spazio intermedio è inoltre in questo modo dilatato longitudinalmente comprendendo due campate anziché una. Rispetto alla posizione assiale dell'osservatore, e al percorso, è leggibile il cono ottico che ha la luce del grande spazio lasciato libero sulle testate e le pareti finestrate come sfondo.
Strutturalmente questo sistema di librerie risponde all'opportunità di caricare le murature e non i solai e le volte esistenti, riducendo a soli quattro punti per ogni campata il contatto tra le vecchie strutture e i nuovi carichi.
L'austerità dell'ambiente viene assunta negli elementi inseriti, che condensano in un'unica concezione la funzione portante e quella dell'uso, con una struttura che resiste per forma e non per massa, che contemporaneamente è libreria. Il materiale usato, lamiera, è lasciato naturalmente ossidato e verniciato.
gruppo di progettazione
arch. Maria Marzin
Giorgio Busetto - biblioteche e archivi
Elena Rotoli - grafica
strutture e impianti
ing. Andrea Marascalchi - strutture
p.i. Pierluigi Da Col - impianti meccanici
Claudio Pregara - impianti elettrici e speciali
p.e. Claudio Pregara
iter
giugno 2005 - invito
luglio/novembre 2005 – progetto preliminare
 
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